Ogni anno, la seconda domenica di Maggio, si celebra la festa della mamma. In FEM abbiamo pensato di parlarne in modo estensivo

Anna Jarvis, nel 1908, organizza una celebrazione in onore di sua madre, attivista per la pace,  morta 3 anni prima. Da allora, l’evento guadagna popolarità fino a che, nel 1914 il Presidente Woodrow Wilson proclama ufficialmente la seconda domenica di Maggio come Festa della Mamma. 

Durante la giornata si celebrano le madri e le figure materne: diverse culture associano significati e tradizioni specifiche, e tutte intendono esprimere gratitudine e rispetto per la cura, i sacrifici e l’amore incondizionato delle madri.

 

Madri o non madri, l’importanza della base sicura

Il legame tra madre e figlio è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’individuo. 

John Bowlby, psicologo medico e psicoanalista britannico, ha utilizzato il termine attaccamento per definire il legame emotivo che si sviluppa tra il bambino appena nato e la figura che si prende cura di lui, generalmente la madre. 

L’attaccamento è un comportamento innato e guidato biologicamente, con una relazione reciproca: il bambino nasce con un bisogno innato di creare uno stretto legame emotivo con chi si prende cura di lui e per questo motivo tutti i suoi comportamenti sono orientati a ricercare un contatto. 

A sua volta, le azioni del care-giver, e specialmente della madre, sono orientate a  rispondere ai bisogni del bambino, offrendo nutrimento, calore e protezione. 

Il contatto frequente, prolungato e amorevole, percepito dai bambini come capace di garantire la sopravvivenza e promuovere il benessere, consente poi in età adulta di sviluppare sentimenti di amore verso gli altri e verso sé stessi, di autostima e sicurezza e fiducia nelle relazioni. 

Si parla, a questo proposito di “base sicura” – a secure base, da dove ci si può allontanare per esplorare il mondo, ma si può sempre ritornare nel momento in cui si è spaventati, insicuri o ci si trova in difficoltà.

Approfondisci la teoria dell’attaccamento.

 

Una madre sufficientemente brava

Donald Winnicott è stato un pediatra e psicoanalista britannico noto per le sue teorie sullo sviluppo infantile e per il concetto di “madre sufficientemente brava”. 

Le sue teorie più note riguardano il contenimento delle angosce del bambino e l’uso degli oggetti transizionali, quali peluche e coperte, che rappresentano il rapporto con il care-giver e che aiutano il distacco e il riconoscimento del sé e non-sè.  

Winnicot ha formulato anche la teoria sulla “madre (e genitori) sufficientemente buoni”. La teoria libera dal peso, molto presente, della ricerca della perfezione completa nelle azioni verso il bambino, il cui mancato raggiungimento genera grande frustrazione da parte dei genitori, e spesso soprattutto della madre; introduce a sua volta la teoria di genitore adeguato, ossia colui che soddisfa i bisogni del bambino, senza essere perfetto. 

La teoria, evidentemente, non incoraggia i genitori ad avere poche aspirazioni sulla propria azione, ma sottolinea come occasionali fallimenti o frustrazioni da parte loro – e spesso della madre – nel rispondere ai bisogni del bambino sono necessari per uno sviluppo sano, perchè tali esperienze aiutano il bambino a sviluppare il senso della realtà e la capacità di gestire le difficoltà e frustrazioni in futuro.

Leggi di più sulla teoria della madre sufficientemente buona

 

Family in FEM

Se siete interessati a scoprire cosa facciamo sul tema della genitorialità, raggiungeteci nei nostri spazi o esplorate la pagina dedicata al Family Lab, il progetto sull’impatto che le tecnologie hanno nelle relazioni familiari.