Studiare o ripassare l’apparato respiratorio umano attraverso il gioco? è la sfida lanciata da Giordano Vignoli, STEM Educator di FEM, ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado e si chiama “Biologia in un graffio con Scratch”. Grazie a questa challenge gli studenti avranno la possibilità di acquisire competenze di biologia e di coding, realizzando una scheda interattiva dell’apparato respiratorio tramite il programma Scratch. Non ne avete mai sentito parlare? Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Che cos’è.

Scratch è un ambiente di programmazione gratuito con un linguaggio di tipo grafico, sviluppato dal Massachussets Institute of Technology. Nasce come programma educativo e utilizza una metodologia a blocchi per insegnare la programmazione agli studenti.

La metodologia a blocchi e l’approccio.

Per blocchi si intende porzioni di codice che si incastrano tra loro a mo’ di puzzle, andando poi a comporre un codice di programmazione. All’interno dei blocchi la sintassi del linguaggio di programmazione è già corretta in modo che l’utente non debba preoccuparsi di eventuali errori dovuti alla mancata conoscenza del linguaggio specifico. Sarà, quindi, sufficiente inserire i blocchi secondo una corretta successione. Non temete, ciascun blocco può adattarsi ad un altro solo se ha senso da un punto di vista computazionale.

Immaginate di avere dei mattoncini da costruzione con i quali dover riprodurre una esatta figura: da soli sono semplici blocchi, ma se disposti correttamente l’uno sopra l’altro si otterranno la forma o l’oggetto desiderati. Scratch funziona, più o meno, così.

Il programma utilizza un approccio basato sugli oggetti – che prendono il nome di sprite– per arrivare ad elaborare storie interattive, giochi e animazioni. Una volta selezionato l’oggetto, ad esso si possono associare blocchi di codice. Questi ultimi sono suddivisi per categoria, ad esempio movimento, aspetto, suono e così via. Nell’immagine sottostante è possibile visualizzare l’interfaccia di Scratch: a sinistra le categorie con i blocchi, a destra la sezione relativa agli sprite e al centro i blocchi selezionati che andranno a formare il codice di programmazione finale.

Scratch ad uso didattico

L’idea alla base di questo programma è iniziare – anche i bambini o i non addetti ai lavori – ai concetti base di programmazione, di calcolo matematico e di ragionamento sistematico. Infatti, il coding aiuta a sviluppare un pensiero di tipo computazionale, ovvero arrivare alla soluzione di problemi complessi mediante una strategia.

L’intuitività della gestione dei blocchi di comandi, progettato per evitare i tipici errori di sintassi, permette di sviluppare rapidamente esempi pratici, che diventano più complessi man mano che lo studente prende dimestichezza con il software. La curva di apprendimento iniziale è, non a caso, molto alta. 

Alcune curiosità

Non trovate che la parola “scratch” sia onomatopeica? Da dove deriva il nome del programma? 

Lo “scratching” è una tecnica inventata da Grand Wizard Theodore, un DJ pioniere dell’hip hop di New York, che consiste nella manipolazione di diversi suoni mediante il giradischi e il mixer per creare musica di volta in volta differente. La chiave di lettura per associare la programmazione al Djing è la creatività. Inoltre, Scratch promuove l’idea di comunità e di condivisione. Come? ogni progetto realizzato all’interno del programma è a codice aperto. Questo significa che quel codice può essere utilizzato per dare vita ad altri progetti.

Mettiti alla prova e raccogli la sfida di Giordano: https://www.fem.digital/scuola/biologiascratch/