Al FEM una community di sperimentazione e un premio dedicato alle migliori pratiche

Diecimila visualizzazioni su Youtube, 465 iscritti alla classe virtuale, docenti impegnati nella creazione di strumenti di valutazione usando il digitale a distanza, 2585 persone coinvolte nella votazione della prova più innovativa e convincente. Sono questi alcuni dei numeri del percorso “Valutare a distanza: un percorso e una sfida” proposto dal Future Education Modena (FEM) durante il lockdown, con il mondo scuola impegnato e reinventare la propria didattica e i docenti in cerca di valide occasioni per formarsi e potersi confrontare sul tema.

Creare una community di professionisti che sperimentino e condividano il loro sapere anche fuori dai circuiti formali è possibile, così come lo è poter coltivare la relazione educativa anche a distanza. Con “Valutare a distanza: un percorso e una sfida” Future Education Modena (FEM) ha costruito il primo percorso dal basso sul tema della valutazione formativa e autentica, coinvolgendo non solo docenti di ogni ordine e grado e professionisti del settore educativo provenienti da tutta Italia, ma anche studenti di scienze della formazione. 

Per Donatella Solda, direttrice del FEM, “la valutazione è forse il cuore di tutto il processo di insegnamento/apprendimento e proporre una formazione specifica su questo aspetto, con un approccio molto interattivo e pratico, è risultata una scelta vincente”. 

Pedagogia della valutazione, compito autentico e didattica per competenze, progettazione didattica, strumenti e strategie per valutare il processo di apprendimento (non solo il prodotto), digitale e valutazione a distanza: questi sono stati i temi guida dell’esperienza, approfonditi da due docenti e formatrici esperte di FEM, Beatrice Aimi e Daniela Di Donato, e Anna Dipace, Professore Associato in Pedagogia Sperimentale del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

L’impianto teorico del percorso, erogato in forma di webinar e video-pillole, ha visto contemporaneamente la costruzione di una community che potesse ragionare intorno al tema, mettendo insieme esperienze e pratiche sulla valutazione educativa in tutte le sue manifestazioni. Formativa o sommativa, disciplinare o trasversale, appartenente alla sfera delle conoscenze o a quella delle competenze: la valutazione è da sempre percepita dai docenti come una pratica molto difficile da esercitare, anche in presenza, e la didattica “trasformata” di questi ultimi mesi ha messo in luce i limiti degli strumenti tradizionali di valutazione e ne ha richiesto un ripensamento. 

Si è deciso, inoltre, di trasformare il percorso in una sfida, il cui obiettivo consisteva nella progettazione di uno strumento di valutazione scelto tra Rubric, Portfolio e Checklist. Gli strumenti dovevano essere creati con una applicazione digitale e abbinati ad un compito autentico pensato per i propri studenti. Dopo una verifica del team formativo in base a criteri qualitativi e di coerenza con le istruzioni assegnate, i lavori prodotti sono stati sottoposti ad una votazione collettiva, che ha risposto a parametri di innovazione ed efficacia. 

Il percorso innovativo ha visto la votazione dei migliori risultati da parte di una “giuria” di oltre 2.500 persone.

Da questo contest sono uscite le tre vincitrici: Cristiana Panero, docente di lettere presso l’ IC B. Muzzone di Racconigi (Cuneo), Stefania Bardhi, studentessa al quinto anno di Scienze della formazione primaria presso la Libera Università di Bolzano e Loredana Difonzo, docente di italiano e latino presso il Liceo Scientifico Statale “A. Scacchi” di Bari. Gli argomenti trattati vanno dalla geografia al diritto, alla storia alla matematica. Le vincitrici hanno privilegiato un viaggio nell’Europa scandinava e baltica, un’attività esplorativa per bambini della scuola primaria e l’analisi visuale dinamica di un testo letterario in versi, per una terza classe del liceo scientifico.

Vedere docenti ed educatori mettersi in gioco con una sfida non semplice ha dimostrato quanto il processo valutativo sia percepito, ora più che mai, come fondamentale affinché lo studente non ne sia un semplice destinatario, ma un attivo partecipante. Inoltre, educare all’uso del digitale anche per le buone pratiche di valutazione può contribuire al cambiamento della scuola. E questo può accadere solo affinando le proprie competenze in questa direzione e tracciando dinamiche virtuose (e virtuali) significative e profonde, nutrendo un confronto attivo e produttivo tra professionisti dell’educazione.